Lectio divina “DELLA CONCEZIONE IMMACOLATA DELLA BEATA MARIA VERGINE”, 8 dicembre, Solennità

Luca 1,26-38; Genesi 3,9-15.20; Salmo 97; Romani 15,4-9

 

Antifona d’Ingresso Is 61,10

Esulto e gioisco nel Signore,

l’anima mia si allieta nel mio Dio,

perché mi ha rivestito delle vesti di salvezza,

mi ha avvolto con il manto della giustizia,

come una sposa adornata di gioielli.

 

Nel testo cantato di oggi tratto da Isaia parla la Città di Dio, la Sion nuova dopo l’esilio, la Sposa divina, e il suo canto è un inno di azione di grazie al Signore per i fatti mirabili operati per il suo popolo. Dopo il Dono inconsumabile dello Spirito del Signore sul Re messianico (Is 61,1-9, che comporta l’intera efficacia redentrice), Sion esulta di gioia messianica nel Signore (Is 61,10-11). Infatti lo Sposo finalmente adorna la sua Sposa diletta con le vesti solenni e con i monili nuziali. Da queste Nozze divine verrà la fecondità salvifica. Nella solennità di oggi è ovvia l’applicazione a Maria che appare come la Sposa bella, la sempre benedetta poiché dopo il Figlio suo a lei più che a ogni altra creatura conviene la gioia e l’esultanza nel Signore, che come la Sposa diletta la rivestì della veste nuziale che è lo Spirito Santo, il divino splendore degli abiti della salvezza, l’abbellì del manto della Misericordia, e l’ornò dell’inaudita ricchezza dei monili nuziali. Adesso da lei può nascere nella carne il Figlio di Dio preeterno.

Nella Divina Liturgia (non solo oggi ma sempre) si applica anche all’assemblea che esulta, infatti celebrando in Cristo Signore Risorto e nello Spirito Santo essa fa proprio il testo di Isaia secondo la…

 

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