Lectio divina della Domenica “DI LAZZARO”, III degli Scrutini, V di Quaresima per l’Anno A

PER L’ANNO A:

Gv 11,1-45; Ez 37,12-14 (leggi 37,1-14); Sal 129; Rm 8,8-11

Il Dio dei cristiani, il nostro Dio, non è «il dio dei morti, ma dei vivi», perciò il suo desiderio e tutto il suo piano di salvezza, consisterà in un lento e paziente lavoro, per riportare la vita laddove l’uomo aveva causato la morte. A quest’opera di nuova creazione, anche l’uomo, però, deve contribuire liberamente e fedelmente.

Le letture di questa domenica ci fanno conoscere il graduale realizzarsi di questo progetto divino: dalla promessa di uno spirito nuovo, che farà risorgere i corpi disfatti, alla risurrezione di Lazzaro, che prelude a quella più misteriosa di Cristo, il quale si manifesta, così, come il signore della vita.

In lui, tutti coloro che crederanno e saranno battezzati, riceveranno il suo stesso Spirito, come principio di vita nuova, che li sospingerà a comportarsi da «uomo spirituale» e non da «uomo carnale».

La condizione umana è una condizione mortale; ma…

 

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