Letture patristiche Domenica «del Battesimo del Signore» (A)

Matteo 3,13-17; Isaia 42,1-4.6-7; Salmo 28; Atti 10,34-38

 

 

 

DISCORSO 52 SULLA TRINITÀ

di sant’Agostino, vescovo (PL 38, 354-364)

 

La Trinità presentata nel battesimo di Cristo.

1. 1. Il passo del Vangelo ch’è stato letto ci ha proposto l’argomento su cui parlare alla Carità vostra come per un ordine del Signore; e davvero per ordine del Signore. Da lui infatti il mio cuore ha atteso il comando di pronunciare il discorso, affinché comprendessi che era lui ad ordinarmi di parlare intorno a ciò ch’egli avrebbe voluto fosse letto. Ascolti dunque la vostra benevola attenzione e la vostra pietà, e aiuti presso lo stesso nostro Signore Dio la mia fatica. Noi infatti vediamo e, assistendo per così dire a uno spettacolo divino, riconosciamo che nel Giordano ci viene presentato il nostro Dio nella Trinità. In realtà Gesù vi si era recato ed era stato battezzato da Giovanni, il Signore dal servo (ciò egli fece per darci l’esempio dell’umiltà, poiché dimostrò che proprio per mezzo dell’umiltà si compie la giustizia, allorché a Giovanni che gli diceva: Sono io che devo essere battezzato da te, e tu vieni da me? egli rispose: Per ora lascia fare; si faccia pienamente tutta la giustizia 1), dopo dunque ch’era stato battezzato, si aprì il cielo e scese su di lui lo Spirito Santo sotto le sembianze d’una colomba, e risonò poi una voce dall’alto: Questo è il figlio mio diletto, nel quale mi sono compiaciuto 2. Abbiamo dunque la Trinità in certo qual modo distinta: il Padre nella voce, il Figlio nell’uomo e lo Spirito Santo nella colomba. Veramente queste cose era necessario solo ricordarle, poiché è assai facile comprenderle. Questa Trinità infatti ci è presentata in modo assai chiaro e senz’ombra alcuna di dubbio, dal momento che…

 

Per scaricare il file .doc delle Letture patristiche cliccare sul pulsante in basso