Letture Patristiche Domenica «DEL CORPO E SANGUE DI CRISTO», A

Gv 6,51-58; Dt 8,2-3.14b-16a; Sal 147; 1 Cor 10,16-17

 

DISCORSO 131

DALLE PAROLE DEL VANGELO DI GIOVANNI (6, 54-66):
“SE NON AVRETE MANGIATO…”
E DALLE PAROLE DELL’APOSTOLO E DEI SALMI CONTRO I PELAGIANI TENUTO NELLA BASILICA DI S. CIPRIANO 

di sant’Agostino, vescovo

 

 

Il Sacramento del corpo e del sangue di Cristo.

1. Abbiamo ascoltato il Maestro di verità, il divino Redentore, il Salvatore fatto uomo; ci ha ricordato il nostro prezzo, il suo sangue. Ci ha infatti parlato del suo corpo e del suo sangue; ha detto nostro cibo il corpo, bevanda il sangue. I battezzati riconoscono il Sacramento dei fedeli. Ma gli uditori che altro ascoltano se non quello che suonano le parole? Quindi, al dire di lui che raccomandava un tale cibo e una tale bevanda: Se non avrete mangiato la mia carne e non avrete bevuto il mio sangue, non avrete la vita in voi (e chi altri all’infuori della vita in persona poteva dir questo della vita? Ma sarà morte non vita per quell’uomo che avrà ritenuta mendace la vita), i suoi discepoli ne rimasero scandalizzati, non tutti certamente, però la maggior parte, dicendo tra sé: Questo linguaggio è duro, chi lo può intendere?

Ma poiché il Signore aveva conosciuto in sé questo e aveva colto il sussurro e i pensieri, si rivolse a quanti erano turbati nelle loro considerazioni, pur conservando il silenzio, perché si avvedessero di essere stati ascoltati, e smettessero di avere di tali pensieri. Che disse dunque? Questo vi scandalizza? E se avrete visto il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? Che vuol dire: questo vi scandalizza? Voi pensate che io intenda dividere in parti questo mio corpo che vedete, far perire le mie membra e distribuirvele? E che vuol dire: E se avrete visto il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? Chi poté salire nella sua integrità, certamente non poté essere consumato. Quindi, e ci dette il suo corpo e il suo sangue quale nutrimento salutare e spiegò in breve una questione tanto importante qual è l’integrità della sua persona.

Mangino quelli che mangiano, bevano quelli che bevono; abbiano fame, abbiano sete; mangino la vita, bevano la vita. Mangiarne è ristorarsi, ma sei ristorato in modo che non viene a mancare di che ti ristori. Bere di esso che è se non vivere? Il tuo nutrimento sia la vita, la tua bevanda sia la vita; avrai la vita e la vita sussiste nella sua integrità. Allora avverrà questo, cioè, che…

 

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