Letture patristiche Domenica «DEL GIOVANE RICCO», XXVIII del Tempo per l’Anno B

Marco 10,17-30; Sapienza 7,7-11; Salmo 89; Ebrei 4,12-13

 

Significato spirituale delle parole del Signore: «Vendi ciò che hai»

 

Vendi ciò che hai” (Mt 19,21). Che significa? Non quello che alcuni ammettono così a prima vista, che cioè il Signore ci comandi di far getto dei beni posseduti e di rinunciare alle ricchezze; ci comanda piuttosto di bandire dall`anima i pensieri usuali sulla ricchezza, la passione morbosa verso di essa, le preoccupazioni, le spine dell`esistenza che soffocano il seme della vita. Non è infatti nulla di grande e di desiderabile l`essere privi di ricchezze ma non per lo scopo di raggiungere la vita eterna: altrimenti i miserabili che non hanno nulla, che son privi di ogni mezzo, che mendicano ogni giorno il sostentamento, gli accattoni che giacciono per le vie e che pur non conoscono Dio e la giustizia di Dio, solo perché sono tanto poveri e non sanno procacciarsi da vivere e son privi anche del minimo necessario, dovrebbero essere i piú beati e amati da Dio e i soli atti a possedere la vita.

Non è una novità rinunciare alle ricchezze ed elargirle ai poveri e ai mendici: molti l`han fatto, prima che il Salvatore scendesse quaggiù: alcuni per aver tempo di dedicarsi agli studi e alla sapienza morta, altri per una fama vuota ed una gloria vana: gli Anassagora, i Democrito, i Cratete.

Cos`è dunque la novità, da lui annunciata come qualcosa proprio di Dio, che solo vivifica e che non salvò gli antichi? Cos`è la rarità, cos`è la «nuova creazione», che il Figlio di Dio proclama e insegna?..

(Clemente di Ales., Quis dives, 11-14)

 

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