Letture patristiche DOMENICA «DELLA DIMORA NELLA CARITÀ» , VI del Tempo di Pasqua C

Giovanni 14,23-29; Atti 15,1-2.22-29; Salmo 66; Apocalisse 21,10-14.22-23

 

OMELIA 76: L’inabitazione della Trinità. (Giov. 14, 22-24) di Sant’Agostino

 

Dio Trinità, Padre e Figlio e Spirito Santo, vengono a noi quando noi andiamo a loro: vengono a noi soccorrendoci, andiamo a loro facendo la loro volontà; vengono a noi illuminandoci, andiamo a loro contemplandoli; vengono a noi riempiendoci, andiamo a loro accogliendoli.

Quando leggiamo o ascoltiamo il santo Vangelo, attraverso le domande dei discepoli, e insieme con loro, impariamo anche noi ciò che il Maestro risponde. Ora, dopo che il Signore aveva detto: Ancora un po’ e il mondo non mi vedrà più; voi, invece, mi vedrete (Gv 14, 19), Giuda, non il traditore che era soprannominato Iscariota, ma l’autore di un’epistola che fa parte della sacra Scrittura, gli chiese: Signore, com’è che ti manifesterai a noi e non al mondo? (Gv 14 22). Uniamoci ad essi come discepoli che interrogano, e ascoltiamo anche noi, insieme con loro, il comune maestro. Giuda, il discepolo santo, non il traditore né il persecutore, ma quello che seguiva il Signore, chiede il motivo per cui Gesù si manifesterà ai suoi e non al mondo; il motivo per cui il mondo tra poco non lo vedrà più, mentre essi lo vedranno…

 

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