Letture patristiche Domenica «DELLA MISSIONE DEI DISCEPOLI», XV del Tempo per l’Anno B

Marco 6,7-13; Amos 7,12-15; Salmo 84; Efesini 1,3-14

 

  1. Le caratteristiche della missione dei discepoli

 

E percorreva i villaggi circostanti insegnando. Chiamò poi i dodici e cominciò a mandarli a due a due a predicare e dava loro il potere sugli spiriti immondi” (Mc 6,6-7).

«Benevolo e clemente, il Signore e maestro non rifiuta ai servi e ai discepoli i suoi poteri, e, come egli aveva curato ogni malattia e ogni debolezza, così dà agli apostoli il potere di curare ogni malattia ed ogni infermità. Ma c`è molta differenza tra l`avere e il distribuire, il donare e il ricevere. Gesù, quando opera, lo fa col potere di un padrone; gli apostoli, se compiono qualcosa, dichiarano la loro nullità e la potenza del Signore con le parole: “Nel nome di Gesù, alzati e cammina» (Girolamo).

E ordinò loro di non prender nulla per il viaggio se non un bastone soltanto, non bisaccia, non pane, né denaro nella cintura, ma andassero calzati di sandali e non indossassero due tuniche” (Mc 6,8-9). «Tanto grande dev`essere nel predicatore la fiducia in Dio che, sebbene non si preoccupi delle necessità della vita presente, tuttavia deve sapere con certezza che non gli mancherà niente. E questo per evitare che, se la sua mente è presa da preoccupazioni terrene, egli non rallenti nell`impegno di comunicare agli altri le parole eterne (Gregorio Magno).

Quando infatti – secondo Matteo – disse loro….

(Beda il Vener., In Evang. Marc., 2, 6, 6-9)

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