Letture patristiche Domenica «DELLE DIMORE NELLA CASA DEL PADRE», V di Pasqua A

Gv 14,1-12; At 6,1-7; Sal 32; 1 Pt 2,4-9

 

DISCORSO 141

DALLE PAROLE DEL VANGELO DI GIOVANNI (14, 6):
“IO SONO LA VIA, LA VERITÀ E LA VITA”

di sant’Agostino, vescovo (PL 38, 776-778)

 

La verità scoperta dai filosofi secondo questo mondo non è la Via.

1. Leggendosi il santo Vangelo, avete udito tra l’altro ciò che afferma il Signore Gesù: Io sono la via, la verità e la vita. Ogni uomo desidera la verità e la vita, ma non ogni uomo trova la via. Anche alcuni filosofi secondo questo mondo hanno riconosciuto che Dio è una certa qual vita eterna, immutabile, intellegibile, intelligente, sapiente, datore agli uomini di sapienza. Senza dubbio riconobbero che la verità è fissa, irremovibile, immutabile, comprensiva di ogni ragione d’essere di tutte le cose create, ma a distanza; l’avvistarono, ma attenendosi a false credenze; e proprio per questo non trovarono la via per la quale giungere a quel così alto, inesprimibile e beatificante possesso. Infatti scoprirono anch’essi (per quanto può essere colto dagli uomini) il creatore attraverso la creatura, il fattore attraverso la fattura, il costruttore del mondo attraverso il mondo; ne è testimone l’apostolo Paolo, al quale tutti i Cristiani sono senz’altro tenuti a credere. Riferendosi a costoro, afferma: L’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà. Queste, come riconoscete, sono parole dell’apostolo Paolo. L’ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia di uomini che recludono la verità nell’ingiustizia. Ha detto forse…

 

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