Letture patristiche DOMENICA «DELLE TENTAZIONI DEL SIGNORE», I di Quaresima C

Luca 4,1-13; Deuteronomio 26,4-10; Salmo 90; Romani 10,8-13

 

 

 

 

In Cristo siamo stati tentati e in lui abbiamo vinto il diavolo

«Ascolta, o Dio, il mio grido, sii attento alla mia preghiera» (Sal 60, 1). Chi è colui che parla? Sembrerebbe una persona sola. Ma osserva bene se si tratta davvero di una persona sola. Dice infatti: «Dai confini della terra io t’invoco; mentre il mio cuore è angosciato» (Sal 60, 2).

Dunque non si tratta già di un solo individuo: ma, in tanto sembra uno, in quanto uno solo è Cristo, di cui noi tutti siamo membra. Una persona sola, infatti, come potrebbe gridare dai confini della terra? Dai confini della terra non grida se non quella eredità, di cui fu detto al Figlio stesso: «Chiedi a me, ti darò in possesso le genti e in dominio i confini della terra» (Sal 2, 8).

Dunque, è questo possesso di Cristo, quest’eredità di Cristo, questo corpo di Cristo, quest’unica Chiesa di Cristo, quest’unità, che noi tutti formiamo e siamo, che grida dai confini della terra.

E che cosa grida?…

[Dal «Commento sui salmi» di sant’Agostino, vescovo (Sal 60, 2-3; CCL 39, 766)]

 

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