Letture patristiche Domenica «DELL’INCONTRO CON I GRECI», V di Quaresima B

Gv 12,20-33; Ger 31,31-34; Sal 50; Eb 5,7-9

 

OMELIA 51

L’annunzio della morte e della vittoria. (Gv 12, 12-26)

di sant’Agostino, vescovo

 

Cristo era il grano di frumento che doveva morire per dare molto frutto. Morto a causa dell’infedeltà dei giudei, è fruttificato mediante la fede dei popoli.

  1. In seguito alla risurrezione del morto di quattro giorni che il Signore compì fra lo stupore dei Giudei, alcuni di essi vedendo credettero in lui, altri per invidia si perdettero; sempre per quel buon odore che conduce alcuni alla vita e altri alla morte (cf. 2 Cor 2, 15). Dopo aver partecipato alla cena, in cui Lazzaro risuscitato da morte era commensale, e durante la quale fu versato sui suoi piedi l’unguento del cui profumo si era riempita la casa; dopo che i Giudei avevano concepito nel loro cuore perverso la vana crudeltà e lo stolto e delittuoso proposito di uccidere Lazzaro; dopo che di tutte queste cose, come abbiamo potuto e con l’aiuto del Signore, abbiamo parlato nei precedenti sermoni, invito ora la vostra Carità a considerare i frutti copiosi prodotti dalla predicazione del Signore prima della sua passione, e quanto numeroso sia stato il gregge delle pecore perdute della casa d’Israele, che ascoltò la voce del pastore.
  2. Ecco le parole del Vangelo di cui avete appena ascoltato la lettura: L’indomani, la gran folla venuta per la festa, sentendo che Gesù si recava a Gerusalemme, prese i rami delle palme e gli andò incontro gridando: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele (Gv 12, 12-13). Le palme sono un omaggio e un simbolo di vittoria; perché, morendo, il Signore avrebbe vinto la morte, e, mediante il trofeo della croce, avrebbe riportato vittoria sul diavolo principe della morte. Il grido “Osanna” poi, secondo alcuni che conoscono l’ebraico, più che altro esprime affetto; un po’ come le interiezioni in latino: diciamo “ahi!” per esprimere dolore, “ah!” per esprimere gioia, “oh, che gran cosa!” per esprimere meraviglia. Al più “oh!” esprime un sentimento di ammirazione affettuosa. Così è per la parola ebraica “Osanna”, che…

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