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843° Anniversario della dedicazione della chiesa di santa Maria di Pulsano

 

 

Ringraziamo il Signore e la sua diletta Madre per darci la gioia di festeggiare e celebrare, il 30 gennaio 2020, una fausta ricorrenza: l’843° Anniversario della dedicazione della Chiesa abbaziale di Pulsano a gloria di Dio e della Vergine Maria.

Nel XII secolo, dopo circa 5 secoli dalla fondazione della “badia” edificata dal duca Tulliano di Siponto per volere di San Gregorio Magno, era stata appena completata la ricostruzione della chiesa dalla rovine, grazie all’opera di san Giovanni Scalcione da Matera, pellegrino al santuario micaelico del Gargano, che fonda l’Ordine monastico degli Eremiti Pulsanesi, detti anche gli “Scalzi”.

In quegli anni Pulsano diventa la Casa Madre di circa 40 monasteri sparsi in Italia e all’estero; i suoi monaci coniugavano con rigore e fede cristallina la regola di San Benedetto con la tradizione monastica orientale.

Un connubio che a tutt’oggi, dopo più di otto secoli, rimane la cifra identitaria della Comunità monastica di Pulsano.

Correva l’anno domini 1177 quando, il 30 gennaio, papa Alessandro III (1110-1181), pellegrino al Gargano, dopo esser passato per Gaeta, Benevento, Troia e Siponto, fa tappa a Pulsano e dedica solennemente la Chiesa alla Theotókos Maria, santificando le spoglie mortali di S. Giovanni Abate, passato al Cielo per ricevere ricompensa per le sue fatiche nel 1139, collocandole sotto l’altare quadrato, una delle rare e preziose mense bizantine presenti in Italia.

Purtroppo la preghiera di dedicazione andò dispersa tra le macerie della chiesa e dell’attigua Abbazia, distrutte dal terremoto nella notte del 31 maggio 1646.

Non saranno invece disperse le preghiere che il 30 gennaio 2020, dopo 843 anni, saliranno dagli scranni del coro e dalle panche della nostra chiesa, a testimonianza di un amore e di un impegno che non vuole riconoscere l’usura del Tempo, ma solo la potenza di Dio e della sua Madre dilettissima.

 

Inneggiamo senza posa alla gloriosa Madre di Dio,

più santa di tutti i santi;

col cuore e con le labbra confessiamo la Theotókos,

come Colei che è vera genitrice di Dio incarnato

e che prega incessantemente per le nostre anime.

Alla Madre sempre vergine del Re delle potenze celesti,

con purezza di cuore, o fedeli, gridiamo nello Spirito:

Salve, Genitrice di Dio, Vergine madre, inesperta di nozze!