DOMENICA « DELLA MOLTIPLICAZIONE DEI PANI E DEI PESCI», XVII del Tempo per l’Anno B

Giovanni 6,1-15; 2 Re 4,42-44; Salmo 144; Efesini 4,1-6

 

 

Una grande folla si accalca intorno a Gesù; la gente accorre da tutte le parti, non tanto per lui, quanto per i miracoli che egli compie guarendo i malati. È l’irresistibile attrattiva che il meraviglioso esercita sul cuore umano. Tuttavia Gesù non rifiuta questo approccio iniziale, per quanto ambiguo possa essere. Con la domanda posta a Filippo, cerca di saggiare la perspicacia della sua fede, e non rinuncia ad affinarla. Ma quando la gente vuole approfittare dei suoi miracoli per impadronirsi di lui, fugge. Ogni volta che un uomo o un’istituzione pretendono di manipolare Gesù e di servirsene per i propri fini, egli diventa inafferrabile.

Due persone intervengono nei preparativi del pranzo: Andrea segnala la presenza di un ragazzino e quest’ultimo mette in comune quel poco che ha. L’avvenimento è straordinario, ma rispetta l’ordine delle cose: la moltiplicazione dei pani non si produce a partire da niente, ma dalla prima, modesta condivisione di ciò che un bambino aveva nella sua bisaccia. Chi vuole essere una benedizione per gli altri, deve portare a Gesù ciò che possiede. Il Maestro non ci chiede quello che non abbiamo; ma ci fa vedere che se ciascuno offre quello che ha, può compiersi il miracolo della condivisione, che basta a saziare tutti. Per quanto sovrabbondante, non per questo il dono di Dio è meno prezioso: nulla deve essere sprecato. Non solo del pane eucaristico, ma anche del dono che noi rappresentiamo gli uni per gli altri: i figli per i genitori, il fratello per il fratello, lo sposo per la sposa, l’amico per l’amico. Nulla deve andare perduto del dono di Dio. Tutto deve essere raccolto perché, attraverso la condivisione, continui a moltiplicarsi…

 

 

Per scaricare il file audio cliccare QUI

Per scaricare il file .doc cliccare sul pulsante in basso