Lectio divina Domenica «DEI FARISEI E DELLA TRADIZIONE», XXII del Tempo per l’Anno B

Mc 7,18a.14-15.21.23 (leggi 7,1-23); Dt 4,1-2.6-8; Sal 14; Gc 1,17-18.21b-22.27

 

Ritorniamo a leggere l’Evangelo di Marco con una domanda: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo senza essersi lavati le mani?». La domanda può sembrarci ridicola, legata a una serie di problemi che oggi non hanno più significato. Da tempo, ormai, la chiesa primitiva ha risolto la questione delle osservanze della legge mosaica. Tuttavia le cose non sono così semplici… Gli scribi e i farisei si riferiscono a quell’insieme di prescrizioni e di usanze che precisavano ed interpretavano la legge, perché la religione si inserisse concretamente nella realtà della vita. Gesù non nega la validità di questa preoccupazione, che però non deve mai mascherare l’essenziale, che è la disposizione interiore, la limpidità della coscienza, l’impegno leale della propria libertà di fronte a Dio. Ciò che conta, agli occhi di Dio è…

 

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