Matteo 4,1-11; Genesi 2,7-9; 3,1-7; Salmo 50; Rm 5,12-19
Il messaggio che la parola di Dio ci annuncia in questa Ia Domenica di Quaresima è di grande importanza per impostare in modo autentico la nostra vita di credenti. Molti cristiani credono di potersi in qualche modo accaparrare Dio con le loro pie pratiche ottenendo favori e sicurezza nella loro vita terrena. Anche la chiesa può cedere alla tentazione di appoggiarsi ai mezzi umani diventando una potenza e una società di questo mondo, anziché essere l’umile serva del Signore che si fida soltanto della Parola di Dio.
L’uomo moderno, però, fatto sempre più sicuro dei risultati della scienza e della tecnica, ormai non pensa più neppure ad accaparrarsi Dio, perché riesce a procurarsi coi propri mezzi ciò per cui prima ricorreva a Dio. Dio perciò non gli interessa più. Per l’uomo della tecnica ha valore soltanto dominare, trasformare e utilizzare la natura. La sua tentazione allora è l’ateismo. Dio è un essere inutile, senza significato.
Cristo si presenta a noi nella Quaresima come il lottatore vittorioso che ci libera da tutte le nostre false sicurezze, dalle nostre ipnosi idolatriche e ci insegna a porre il nostro punto d’appoggio in Dio e nella sua parola. La Quaresima sarà così…
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