Letture patristiche della Domenica “DEL PRIMATO DI PIETRO”, XXI del Tempo Ordinario A

Mt 16,13-20; Is 22,19-23; Sal 137; Rm 11,33-36

 

1. Cristo consegnò le chiavi a Pietro per diffondere la Chiesa in.tutto il mondo

«Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l’hanno rivelato» ( Mc 16,17). Perché Pietro è proclamato beato? Perché lo ha proclamato vero Figlio di Dio. Non possiamo conoscere il Figlio se non attraverso il Padre, né il Padre se non attraverso il Figlio: e così ci è dimostrata l’uguaglianza della gloria e l’identità della sostanza. Che cosa soggiunse Cristo? «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni: ti chiamerai Cefa, che vuol dire Pietro» (Gv 1,42). Poiché hai esaltato mio Padre, io ricordo il nome di colui che ti ha generato, il che significa: come tu sei figlio di Giovanni, così io sono figlio del Padre mio. Sarebbe stato infatti inutile dire «Tu sei il figlio di Giovanni» (Gv 1,42); ma poiché Pietro aveva detto «tu sei Figlio di Dio», Gesù lo aggiunse per dimostrare di essere figlio di Dio come Pietro lo era di Giovanni, cioè della stessa sostanza del Padre.

«E io ti dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa» (Mt 16,18), cioè sulla fede da te confessata. Dichiara così che molti un giorno crederanno, ed elevando i sentimenti dell’apostolo lo costituisce pastore della sua Chiesa. «E le porte degli inferi non prevarranno contro di essa» (Mt 18,18). Se non prevarranno contro la Chiesa, molto meno prevarranno contro di me. Non turbarti perciò quando vedrai che io sarò tradito e messo in croce. Quindi gli conferisce un alto onore: «A te darò le chiavi del regno dei cieli» (Mt 16,19). Che significa: «A te darò»? Come il Padre ti ha dato dì conoscermi anch’io ti darò. Non gli disse: …

Dalle «Omelie su Matteo» di san Giovanni Crisostomo, vescovo)


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