Letture patristiche Domenica «DEL NUMERO DEGLI ELETTI», XXI del Tempo Ordinario C

Luca 13,22-30; Isaia 66,18-21 (leggi 66,18-24); Sal 116; Ebrei 12,5-7.11-13

 

2. «Il Signore ama il cuore puro»

 

Questo mistero è grande, ed è arduo il percorso della castità; ma è grande pure la ricompensa, e il Signore vi ci chiama quando dice nel Vangelo: “Venite, benedetti del Padre mio, e prendete possesso del regno che vi è stato preparato fin dall`origine del mondo” (Mt 25,34). E ancora, sempre il Signore in persona, dice: “Venite a me, tutti voi che soffrite e che vi sentite stanchi, ed io vi ristorerò. Prendete su di voi il mio giogo, e imparate da me, perché sono dolce ed umile di cuore; e troverete pace per le anime vostre, perché il mio giogo è soave e il mio peso leggero” (Mt 11,28-30).

Ancora il Signore, invece, dirà a quelli che saranno alla sua sinistra: “Andate lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno che il Padre mio ha preparato per il diavolo e per i suoi satelliti. Non vi conosco, voi che siete operatori d`iniquità. Là vi sarà pianto e stridor di denti” (Mt 25,41; Lc 13,27-28).

E certamente in quel luogo vi saranno gemiti e pianti da parte di tutti coloro che si sono ingolfati negli affari di questa vita tanto da dimenticarsi di quella futura, di coloro che la venuta del Signore sorprenderà sotto il peso del sonno dell`ignoranza, oppressi dalle onde d`una dannosa spensieratezza. È per questo, appunto, che ancora lui dice nel Vangelo: “State all`erta, perché non vi succeda di appesantirvi il cuore nei bagordi, nell`ubriachezza e nelle preoccupazioni di questa vita, e che quel giorno vi colga all`improvviso come un laccio, perché piomberà così su tutti coloro che si troveranno sulla faccia della terra” (Lc 21,34-35); e ancora: “Vegliate e pregate, perché non sapete quando arriverà questo momento” (Mc 13,33).

Sono fortunati coloro che quel giorno l`aspettano, lo stanno a spiare, direi, per fare in modo di prepararvisi giorno per giorno; e senza starsene tranquilli per la vita trascorsa nella giustizia, si rinnovano di giorno in giorno nella virtù (cf. 2Cor 4,16). È un fatto che dal giorno in cui uno smette di esser giusto, la giustizia del passato non gli servirà proprio a niente, come pure l`ingiustizia non porterà alcun danno al malfattore dal momento in cui questi si convertirà dalla sua vita iniqua (cf. Ez 18,26-28).

Per conseguenza, un santo non deve essere sicuro di se stesso finché si trova a combattere in questa vita, ma neppure deve disperarsi chi è peccatore, poiché in base alla massima del Profeta che abbiamo riportato può diventar giusto in un solo giorno.

Ma tu mettiti sotto per far sì che lungo il tempo di tua vita riesca a praticare la giustizia; e non fidarti della rettitudine in cui hai trascorso la vita passata, perché questo ti renderebbe più rilassata. Fa` invece come dice l`Apostolo: “Dimentico il passato, e proteso a ciò che mi sta davanti corro verso la meta per conseguire il premio della mia sublime vocazione” (Fil 3,13-14), ben sapendo che sta scritto come chi scruta il nostro cuore è Dio (cf. Pr 24,12). Appunto per questo si preoccupa di aver l`anima monda dal peccato, in quanto sta scritto ancora: “Salvaguarda il tuo cuore con ogni attenzione possibile” (Pr 4,23), e anche: “Il Signore ama i cuori puri, e tutti coloro che sono senza macchia li guarda con amore” (Pr 22,11).

Sotto, dunque, a regolare il tempo che ti resta di vita in modo da passarlo senza colpa alcuna. Potrai allora tranquillamente cantare col Profeta: “M`aggiravo dentro casa mia con l`innocenza nel cuore” (Sal 100,2), e anche: “M`accosterò all`altare di Dio, al Dio che rende gioiosa la mia giovinezza” (Sal 42,4).

Non basta, infatti, cominciare. La giustizia sta nel portare a termine.

            (Girolamo, Epist., 148, 31-32)