Letture patristiche XXVI Domenica «DELLA PARABOLA DEI DUE FIGLI E DELLA VIGNA», Tempo Ordinario, A

Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli” (Mt 21,28). Egli chiamò i suoi «figli», per incitarli al lavoro. “D`accordo, Signore, disse l`uno. Il padre l`ha chiamato: Figlio mio, ma lui ha risposto chiamandolo: “Signore; non lo ha chiamato: Padre, e non ha adempiuto la sua parola. “Quale dei due ha fatto la volontà del padre suo? Essi giudicarono con rettitudine e “dissero: Il secondo” (Mt 21,31). Egli non disse: Quale vi sembra? – infatti il primo aveva detto: “Ci vado” – bensì: “Quale ha fatto la volontà del padre suo? Ecco perché i pubblicani e le prostitute vi precederanno nel regno dei cieli (ibid.), poiché voi avete promesso a parole, ma essi corrono più veloci di voi. “Giovanni è venuto a voi nella via della Giustizia” (Mt 21,32), non ha trattenuto per sé l`onore del suo Signore, ma, allorché si riteneva che egli fosse il Cristo, egli ha detto: “Io non sono degno di sciogliere i lacci dei suoi sandali” (Lc 3,16).

(Efrem, Diatessaron, XVI, 18)