Letture patristiche SOLENNITÀ’ DEL SIGNORE NOSTRO GESÙ CRISTO RE DELL’UNIVERSO, Dom. XXXIV Anno C

Lc 23,35-43; 2Sam 5,1-3; Sal 121; Col 1,12-20

 

  1. Il paradiso aperto a un ladro

Vuoi vedere un`altra sua opera meravigliosa? Oggi ci ha aperto il paradiso, ch`era chiuso da più di cinquemila anni. In un giorno e in un`ora come questa, vi portò un ladro e così fece due cose insieme: aprì il paradiso e v`introdusse un ladro. In questo giorno ci ha ridato la nostra vera patria e l`ha fatta casa di tutto il genere umano, poiché dice: “Oggi sarai con me in paradiso” (Lc 23,43). Che cosa dici? Sei crocifisso, hai le mani inchiodate e prometti il paradiso? Certo, dice, perché tu possa capire chi sono, anche sulla croce. Perché tu non ti fermassi a guardare la croce e potessi capire chi era il Crocifisso, fece queste meraviglie sulla croce. Non mentre risuscita un morto, o quando comanda ai venti e al mare, o quando scaccia i demoni, ma mentre è in croce, inchiodato, coperto di sputi e d`insulti, riesce a cambiar l`animo d`un ladro, perché tu possa scoprire la sua potenza. Ha spezzato le pietre e ha attirato l`anima d`un ladro, più dura della pietra e l`ha onorata, perché dice: “Oggi sarai con me in paradiso. Sì, c`eran dei Cherubini a custodia del paradiso; ma qui c`è il Signore dei Cherubini. Sì, c`era una spada fiammeggiante, ma questi è il padrone della vita e della morte. Sì, nessun re condurrebbe mai con sé in città un ladro o un servo. L`ha fatto Cristo, tornando nella sua patria, v`introduce un ladro, ma senza offesa del paradiso, senza deturparlo con i piedi d`un ladro, accrescendone anzi l`onore; è onore, infatti, del paradiso avere un tale padrone, che possa fare anche un ladro degno della gioia del paradiso. Quando infatti egli introduceva pubblicani e meretrici nel regno dei cieli, ciò non era a disonore, ma a grande onore, perché dimostrava che il padrone del paradiso era un così gran Signore, che poteva far di pubblicani e meretrici persone così rispettabili, da meritare l`onore del paradiso. Come, infatti, ammiriamo maggiormente un medico, quando lo vediamo guarire le più gravi e incurabili malattie, cosi è giusto ammirare Gesù Cristo, quando guarisce le piaghe e fa degni del cielo pubblicani e meritrici. Che cosa mai fece questo ladro, dirai, da meritar dopo la croce il paradiso? Te lo dico subito…

(Giovanni Crisostomo, Hom. de cruce et latrone, 2 s.)

 

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