Letture patristiche XXXIII Domenica «dei segni degli ultimi tempi», Tempo Ord. C

 Lc 21,5-19; Mal 3,19-20a; Sal 97; 2 Ts 3,7-1

DISCORSO 362

LA RISURREZIONE DEI MORTI.

di sant’Agostino, vescovo (PL 39,1611-1634)

 

Tema del discorso: la risurrezione dei giusti.

Vi abbiamo fatto leggere passi del Vangelo e dell’Apostolo adatti al discorso che ci ripromettiamo di svolgere secondo la promessa fatta. Quelli di voi che erano presenti la volta scorsa, ricordano che avevamo distinto in due parti la nostra trattazione sull’argomento della risurrezione: una da svolgere in considerazione di coloro che hanno una posizione di dubbio o di negazione: se ci si può aspettare la risurrezione dei morti, l’altra da svolgere in stretta aderenza alle Scritture: quale potrà essere nella risurrezione la vita dei giusti. Ma sulla prima parte in cui abbiamo sostenuto che i morti risorgono, ci siamo già intrattenuti, come certo ricordate, tanto a lungo che mancò il tempo di svolgere la seconda parte che abbiamo dovuto rimandare a oggi. Voi siete qui a richiedere quello che vi devo, e io riconosco venuto il tempo di darvelo.

Preghiamo dunque insieme, con pio slancio del cuore, il Signore perché io possa assolvere in modo conveniente il mio debito e sia a voi salutare l’ascoltarmi. La parte che dobbiamo trattare ora è, lo si deve riconoscere, la più difficile, ma l’amore è più forte di tutte le difficoltà, e all’amore tutti dobbiamo servire, perché Dio, che vuole questo da noi, renda facile e gioioso quello che è difficile.

 

 

 

 

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