Lectio divina della Domenica «DEI DUE MASSIMI PRECETTI», XXXI del Tempo per l’Anno B

Marco 12,28-34; Deuteronomio 6,2-6 (leggi 6,1-6); Salmo 17; Ebrei 7,23-28

 

Come orientarsi nell’intrico di proibizioni e di comandamenti della Legge? La domanda che lo scriba rivolge a Gesù è sincera. La risposta che gli viene data è doppiamente originale. Dalla confessione di fede che ogni giudeo devoto recita due volte al giorno, Gesù riprende in primo luogo il comandamento dell’amore di Dio, sottolineandone così tutta l’importanza. Se Dio è l’unico Signore, e nessuno è pari a lui, di modo che nulla ha valore se non in rapporto a lui, il precetto di amarlo sopra ogni cosa va indubbiamente collocato al primo posto. Ma Gesù richiama l’attenzione dello scriba anche su un altro comandamento. Sebbene al secondo posto, l’amore del prossimo, per Gesù, è inseparabile dall’amore di Dio. Infatti è l’amore per gli altri che rende l’uomo simile a Dio e lo fa partecipare alla vita divina: non è forse questa la meta a cui deve condurre la Legge? C’è un segno inequivocabile che contraddistingue chi…

 

 

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