Mc 1,7-11; Is 55,1-11; Cant. Is 12,1-6; 1 Gv 5,1-9
- Il Figlio prediletto
“Viene dopo di me uno che è più forte di me, e io non sono degno di prostrarmi per sciogliergli la correggia dei calzari” (Mc 1,7). Siamo di fronte a una grande prova di umiltà: è come se avesse dichiarato di non essere degno di essere servo del Signore…
“Io vi battezzo con acqua” (Mc 1,8), cioè sono solamente un servo: egli è il creatore e il Signore: Io vi offro l`acqua, sono una creatura e vi offro una cosa creata: egli che non è stato creato, vi porge una cosa increata. Io vi battezzo con acqua, cioè vi offro una cosa visibile; egli invece vi offre l`invisibile. Io che sono visibile, vi do l`acqua visibile; egli che è invisibile, vi dà lo Spirito invisibile.
“E accadde che in quei giorni venne Gesù da Nazareth della Galilea” (Mc 1,9). Osservate il collegamento e il significato delle parole. L`evangelista non dice, venne Cristo, e neppure venne il Figlio di Dio, ma venne Gesù. Qualcuno potrebbe chiedere: perché non ha detto che venne Cristo? Parlo secondo la carne: evidentemente Dio è da sempre santo e non ha bisogno di santificazione, ma ora parliamo di Cristo secondo la carne. Allora non era stato ancora battezzato e non era stato ancora unto dallo Spirito Santo. Nessuno si scandalizzi: parlo secondo la carne, parlo secondo la forma del servo che egli aveva assunto, cioè parlo di Colui che venne al battesimo quasi fosse un peccatore. Così dicendo non intendo affatto dividere il Cristo…
(Girolamo, Comment. in Marc., l)