Lc 6,27-38; 1 Sam 26,2.7-9.12-13.22-23 ; Sal 102; 1 Cor 15,45-49
- Amare i nemici
La carità ci viene ordinata, quando ci viene detto: “Amate i vostri nemici” (Lc 6,27), e così si realizza quella parola della Chiesa di cui abbiamo parlato prima: “Ordinate in me la carità” (Ct 2,4), poiché la carità viene ordinata quando sono formulati i precetti della carità stessa. Osserva come si cominci dalle cose più elevate, e si volga le spalle alla legge dopo le beatitudini.
La legge comanda il ricorso alla vendetta (cf. Es 21,23-26); il Vangelo richiede per i nemici carità, bontà per l`odio, benedizioni per le maledizioni, invita a dare soccorso a chi ci perseguita, diffonde la pazienza tra gli affamati e la grazia della rimunerazione. Quanto è più perfetto di un atleta colui che non si risente per l`offesa.
E, per non apparire come il distruttore della legge, il Signore ordina per le buone azioni la reciprocità che invece proibisce per le offese. Tuttavia, dicendo: “E come volete che gli uomini facciano a voi, cosi fate voi a loro” (Lc 6,31), mostra che il bene reso è maggiore, in quanto il valore dell`altro è adeguato alle intenzioni.
Il cristiano si è formato a questa buona scuola e, non soddisfatto del diritto della natura, ne cerca anche la grazia. Se tutti anche i peccatori, sono d`accordo nel ricambiare l`affetto, colui che ha convinzioni più elevate deve…
(Ambrogio, In Luc., 6, 73-77)
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