Domenica «DELL’APPARIZIONE NEL CENACOLO», III di Pasqua B

Lc 24,35-48; At 3,13-15.17-19; Sal 4; 1 Gv 2,l-5a

 

 

La liturgia di queste Domeniche rinnova con insistenza l’invito a scrutare con amore le ricchezze del mistero pasquale che, riassumendo in sé tutta l’opera della creazione e della salvezza, tutta la realtà dell’uomo e, in un certo senso, tutta la rivelazione di Dio, ha, pur nella sua semplicissima unità, una profondità inesauribile.

Oggi i testi insistono su alcuni temi strettamente connessi col mistero pasquale: la necessità della conversione per la salvezza, la forza di intercessione di Gesù per noi peccatori, l’annuncio della remissione dei peccati. Il tratto dell’evangelo di Luca ci offre la conferma di quanto abbiamo detto. Gli apostoli che più tardi, come testimoni del Risorto, chiameranno gli uomini alla conversione sono anche essi, come tutti gli altri, pieni di paura, di dubbio, di sfiducia. Ma Cristo, apparendo loro, li strappa ai loro pensieri, dissipa i loro dubbi, li rianima, illumina la loro mente aprendoli alla comprensione delle Scritture, dove tutto già era stato predetto; infine mangia con loro. E annuncia che, nel suo nome, sarà predicata «la conversione e il perdono dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme» (v. 47).

Gli apostoli saranno ben presto i fedeli esecutori di questo annuncio: chiamando gli uomini tutti a penitenza, potranno realmente…

 

 

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